Autore: Nick Pollard
Casa Editrice: EUN
N. Pagine: 112
Recensione a cura di Paolo Di Nunzio
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A dispetto delle sue dimensioni, “Perché lo fanno?” è un libro profondo e pieno di spunti riflessivi per il lettore. Con questo libro – ed il titolo è già esaustivo – l’autore si propone di spiegare la cultura in cui gli adolescenti crescono quale chiave per capire i loro comportamenti. Il libro si sviluppa in sette capitoli ognuno dei quali affronta un argomento tipico corrispondente ai problemi adolescenziali. Il primo, affronta lo spirito avverso e critico degli adolescenti, in particolare verso il mondo adulto, partendo dal cambio del contesto culturale. I metodi del sistema educativo scolastico sono passati da un approccio “didattico” a quello “critico” e, cioè, dall’apprendimento istruttivo deduttivo a quello valutativo. Il secondo capitolo tratta lo scottante ed attuale argomento delle droghe e dei pericoli sempre più reali con cui gli adolescenti vengono a contatto. Pollard pone l’attenzione sull’argomento con una serie di sondaggi i cui dati fanno rabbrividire, perché il risultato contempla giovani vite che si spezzano senza neppure capire come sia successo, anche nell’ambiente “cristiano”. La ricerca di emozioni sempre più forti per dare senso alla vita sono alla base di tutto il successo delle droghe sui giovani. Il terzo capitolo affronta il problema del malessere interiore che risulta evidente dal dramma dei suicidi e della solitudine dei più giovani. Il quarto capitolo ha a che fare con l’immagine e da dove gli adolescenti prendono il valore che hanno di se stessi. Per molti di essi, complici il rifiuto di Dio e i falsi modelli che vengono proposti, il proprio significato si è sposato dalla natura interiore alle caratteristiche esteriori e ciò, alla lunga, causa un’insoddisfazione profonda. Il quinto capitolo affronta il tema della sessualità nel mondo adolescente, mostrando come il valore del sesso sia così radicalmente cambiato nel corso degli ultimi cinquant’anni. Gli adolescenti che vivono un cambiamento fisico notevole, soprattutto in quest’area, hanno abbassato il valore del sesso e del suo uso a merce di poco valore e le persone sono, quindi, usate di conseguenza. Molti adolescenti, però, non hanno la minima percezione dei rischi, fisici ed emotivi, ai quali si espongono con il sesso a buon mercato. Il sesto capitolo, tratta l’argomento del rapporto tra gli adolescenti ed il mondo adulto, sempre meno tenuto in considerazione dai giovani. A differenza col passato, con l’attuale tecnologia i giovani possono avere tutte le informazioni che desiderano in una frazione di secondo; perciò non ritengono più necessario rivolgersi a chi ne sa di più, agli adulti. Così facendo, però, essi confondono la conoscenza con la saggezza, che s’impara solo con l’esperienza. L’ultimo capitolo, definito il più importante dall’autore stesso, pone la questione su come gli adulti dovrebbero approcciare con discernimento le vite dei propri figli e gli altri adolescenti, alla luce delle sfide dibattute nei capitoli precedenti.
Il libro ha superato le mie aspettative nei suoi contenuti e ha risvegliato in me una serie di timori e senso di inadeguatezza in veste di padre. I dati e le descrizioni delle nuove generazioni sono allarmanti e sapere che i miei figli stanno per entrare nell’adolescenza (ricordando la mia) mi costringe a mettere tutto nelle mani di Dio ed impegnarmi a vivere i principi che possono aiutarli. Inoltre, come cristiano, sento un peso per le generazioni di giovani che stanno buttando via la propria vita, cercandone il senso, senza trovarlo. Che farà la Chiesa in Italia? Come possiamo raggiungerli? Come avvicinarci a loro al punto tale da poter mostrare che Cristo è tutto ciò di cui hanno bisogno?